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venerdì 25 ottobre 2013

Un anime diabolico!

Dante diventa un anime!

Quanti di voi conoscono o avranno anche solo sentito parlare della serie di videogame Devil May Cry? Scommetto che la maggior parte di voi avrà pensato qualcosa come "Io la conosco, e allora?". E quanti di voi, invece, conoscono l'anime di Devil May Cry? Beh, forse qualcuno potrebbe dire di conoscerlo, di averlo visto sul canale televisivo Sky Man-ga nel 2010, ma probabilmente per molti questa è una novità. La serie parla naturalmente delle avventure del nostro eroe con il cappotto di pelle rosso. Ogni episodio è autoconclusivo, e ci mostrerà Dante in compagnia di Pammy, una ragazzina MOLTO sveglia, Morrison, il suo agente/informatore, e due vecchie conoscenze del mondo videoludico, e cioè Trish e Lady, rispettivamente del secondo e del terzo capitolo della serie.


Atmosfere gotiche e rock! 
L'anime Devil May Cry si sviluppa in un atmosfera gotica, fatta di luci e ombre molto nette, con ambientazioni che sembrano essere prese direttamente dal gioco. In genere la conversione di opere in altre modalità non vengono accolte molto bene, vuoi perchè inevitabilmente si tende a modificare profondamente il prodotto iniziale, vuoi per la volontà degli autori di rendersi indipendenti dall'opera originale con nuove storie che poco hanno a che vedere con l'originale. Ebbene, Devil May Cry in versione anime non ha nessuno di questi difetti, anzi riesce a ricreare alla perfezione le sensazioni del videogioco, aggiungendo un tocco rock che non guasta. In particolare, trovo che la sigla d'inizio "D.M.C." dei Rungran sia qualcosa di semplicemente favoloso.


venerdì 18 ottobre 2013

Il primo fu un androide!


L’avvento del mecha!

Quando si parla di mecha nell’immaginario collettivo, si va subito a pensare a giganti del calibro di Mazinga, Jeeg, Goldrake. In realtà, il primo mecha aveva proporzioni e aspetto del tutto umani. Può quasi sembrare un’eresia, ma è vero. Infatti, il primo mecha della storia è Kyashan, il ragazzo androide, anime della Tatsunoko, del 1973. Questo anime, composto di 35 episodi è considerato il capostipite del genere mecha, e non solo, per più di un motivo. Pur non essendosi diffuso molto nelle reti locali di un tempo, Kyashan sarà di sicuro rimasto impresso a fuoco nella mente e nei ricordi di molti. 

Un po’ di storia!

La storia inizia con l’invenzione, da parte dello scienziato Asuma, di quattro androidi che avrebbero avuto lo scopo di ripulire la Terra dall’inquinamento. I cyborg creati, però, in seguito ad un incidente, ottengono volontà propria. Prendono allora la decisione di dominare sugli uomini e per farlo costruiscono un esercito di robot. Per combattere i cyborg Asuma trasforma, dopo molti patimenti, suo figlio Tetsuya in Kyashan, dandogli per compagno il loro cane, anche lui trasformato in cyborg. Da qui in poi sarà uno scontro senza quartiere tra l’esercito delle macchine e il ragazzo – cyborg. Molto spesso, quest’ultimo sarà discriminato dal genere umano, poiché macchina. Questo, però, non lo fermerà, anche grazie alla compagna Luna, amica d’infanzia che non lo abbandona neanche quando scopre la verità sul suo amico.

Un padre per molti figli!
Kyashan, il ragazzo androide, come abbiamo già detto è il capostipite di un genere. Ma vediamo ora quali sono considerati a detta di molti i suoi numerosi “figli”. Non si può non ricordare Hurricane Polimar, il più simile per aspetto, o anche Tekkaman, ma anche molti altri come Goldrake e Capitan Harlock devono molto a questo anime. In conclusione, si può benissimo affermare con certezza che Kiashan, il ragazzo androide sia stato un punto cruciale per gli anime giapponesi.


mercoledì 16 ottobre 2013

E' il momento del drago spaziale!


Arriva Gaiking!

La serie anime Gaiking è stata prodotta nel lontano 1976 dalla Toei Animation (sempre lei...) con il nome di Daiku Maryu Gaiking. Al centro della serie vi è la lotta tra il popolo terrestre ed un esercito alieno invasore, i superstiti del pianeta Zela, andato distrutto quando il loro Sole si trasformò in supernova. A difendere le sorti dell'umanità è l'equipaggio del Gaiking, enorme drago d'acciaio con parti trasformabili. In particolare, la testa della navicella si stacca dal corpo per formare il robot guerriero Gaiking. La serie si snoda in 44 episodi, della durata di 25 minuti l'uno, durata standard per gli anime. Con lo scorrere degli episodi, lo scontro tra i terrestri e gli invasori si farà sempre più cruento. Questa serie è stata trasmessa in Italia a partire dal 1980 su tutte le reti, ma purtroppo nessuna di queste ha completato la serie, interrottasi al 26° episodio, "L'ultimo volo di Pegaso". Una menzione particolare va fatta per la suggestiva sigla, "It takes me higher", cantata dai Ganymed e, come d'abitudine in quegli anni, cantata in stile discomusic. 

Un nuovo Gaiking! 
Nel 2004, in Giappone è stata realizzata una nuova serie, liberamente ispirata alla prima serie, di nome Gaiking - The Legend of Daiku Maryu, della lunghezza di 39 episodi. Si è detto ispirata perchè della prima serie è rimasto veramente ben poco. Le uniche somiglianze tra questa nuova serie e la precedente si ritrovano nel nome del protagonista, Sanshiro Tsuwabaki per la prima serie e Daiya Tsuwabuki per la seconda, e per l'aspetto del mecha Gaiking.

Un film live action per Gaiking!
Nel febbraio del 2013 Gale Anne Hurd, già produttrice di Walking Dead ha annunciato che sarebbero in corso degli accordi per realizzare un film live action sulla serie Gaiking, in collaborazione con Toei Animation. Ancora non è trapelato nulla di preciso, ma la notizia fa ben sperare. Qualcuno potrebbe pensare che l'annuncio sia in risposta al film di Guillermo del Toro Pacific Rim, ma non è ancora il tempo di sbilanciarsi. Chi vivrà, vedrà...

giovedì 10 ottobre 2013

Una celebrità robotica!

Il primo Mecha approdato in Italia!

I più giovani forse non lo conosceranno, o ne avranno sentito solo il nome qualche volta. Per chi fosse nato negli '80, invece, è semplicemente una celebrità. Basta che io dica UFO e molto probabilmente i trentenni avranno già capito l'argomento di questo post. Esatto! Sto parlando proprio di lui, l'unico e solo Atlas Ufo Robot, meglio conosciuto in Italia come Goldrake! Questo è il primo anime mecha che sia stato presentato al pubblico italiano nel lontano 1978, anche se l'anime in sé, prodotto da Go Nagai, una vera leggenda del settore, prende il via nel 1975, per la Toei Animation. La storia narra la lotta del principe Duke Fleed, fuggito dal suo pianeta natale a bordo del robot da guerra Goldrake e rifugiatosi sulla Terra, contro Re Vega, l'invasore del suo mondo natale. Arrivato sulla Terra, il principe prende il nome di Actarus, rifugiandosi presso il dottor Procton. Per chi volesse approfondire l'argomento si rimanda a questa pagina.


Un successo non solo in TV!
Non tutti sanno che il successo di Atlas Ufo Robot va oltre la semplice proiezione televisiva. Infatti, il 45 giri prodotto dalla Fonit Cetra con le sigle della prima serie, ed intitolato Ufo Robot/Shooting Star, arrivò a conquistare il disco d'oro, con ben 1 milione di copie vendute. Questo dato non può che far riflettere sull'immenso successo di questa serie, che si merita a pieno titolo di essere considerata leggendaria.

venerdì 4 ottobre 2013

Uno sguardo al passato!


Pronti per i Mecha?

Da oggi si aprirà una nuova sezione del blog, che potrete trovare a lato nell'Archivio. La sezione si chiamerà Mecha, e racchiuderà tutti gli anime ed i manga finora prodotti anche per il pubblico italiano dagli inizi degli anni '80 ad oggi. 

Cosa sono i Mecha?
Di sicuro qualcuno non saprà di cosa stia parlando, perché non conosce il termine. Beh, niente di più facile da spiegare! Sotto la denominazione Mecha ricadono tutti quegli anime e quei manga in cui siano presenti robot, sia di grandi dimensioni ( come non ricordare i vari Mazinga e Goldrake, o, per i più giovani, Evangelion e Aquarion! ), sia quelli di dimensione più piccola. Mi riferisco ad esempio all' anime Kyashan, sempre degli anni '80, che vedremo più approfonditamente più avanti nel tempo.   


martedì 1 ottobre 2013

Gli Illumina: il cuore dei Taboo!


Il punto vitale dei Taboo!!

Dopo una lunga pausa dovuta a malfunzionamenti siamo finalmente tornati a scrivere... Evviva! Oggi continueremo a parlare del manga Psyren, e più precisamente parleremo degli Illumina. Questo è il cuore dei taboo, che viene impiantato loro durante il processo chiamato "Illumina Forge". Gli illumina permettono  ai taboo ed ai WISE di amplificare di molto la loro energia PSI. Questa però non è la loro unica funzione. Infatti, questi illumina, che hanno l'aspetto di sfere poste al centro del petto, rallentano l'invecchiamento, ed in più consentono ai possessori di assorbire l'energia psi dal territorio intorno. E' per questo motivo che il possessore di un illumina non ha bisogno di nutrirsi. Ma se l'illumina viene distrutto, il suo possessore seguirà la stessa fine.


L'Illumina Forge e la nascita dei taboo!!

Il processo dell'Illumina Forge implica l'inserimento nel corpo di un uomo di un Illumina. Non è detto però che l'uomo o la donna sottoposti a questo trattamento sopravviva. Infatti, la percentuale di sopravvivenza all'intervento è solo del 5%. In seguito, il corpo può andare incontro a delle mutazioni, dando origine ai taboo. Se, invece, l'intervento va a buon fine, si diventa WISE. E' possibile impiantare un solo illumina, in quanto la percentuale di sopravvivenza di un WISE all'innesto di un secondo nucleo è solo del 0,5%, ed è comunque letale.